Vai ai contenuti

News

sviluppiamo per Voi opportunità di crescita e profitto nei mercati dove operiamo

Export alimentare e falso Made in Italy

  • 28 Ottobre 2021 17:16

I numeri arrivano da “Tuttofood”, la fiera internazionale per il settore agro-alimentare svoltasi tra il 22 e il 26 ottobre 2021 a Milano. 

I dati Istat relativi al commercio estero nei primi 8 mesi 2021 registrano un +13%, un risultato ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown pandemico che ha pesantemente colpito la ristorazione italiana e mondiale. Al primo posto tra i Paesi importatori di Italian food c’è la Germania, gli Usa (+3%) e la Francia . Importante la crescita del 14% in Russia e del 50% in Cina. Questi dati potrebbero essere ancora più alti, se non fossero diffuse le imitazioni dei nostri prodotti.

La Coldiretti ha redatto la lista dei n.10 “falso Made in Italy”:

1-     al primo posto troviamo la Mozzarella: il fiorente mercato del falso si è sviluppato negli Stati Uniti dove ne vengono prodotti ogni anno 2 miliardi di chili, pari a venti volte il volume totale delle esportazioni di vera mozzarella italiana nel mondo. Ma le imitazioni del tradizionale formaggio fresco si trovano un po’ ovunque, dal Brasile all’Argentina, dalla Thailandia allo Sri Lanka, dalla Danimarca ai Paesi dell’est come Slovenia, Ungheria e Romania, mentre in Germania cambia addirittura nome in Zottarella.

2-     Parmigiano Reggiano e Grana Padano, con l’infinita serie di varianti Parmesan, dal Parmesao al Reggianito.

3-     Provolone, diffusissimo soprattutto nelle Americhe, dagli Usa fino all’Argentina.

4-     Pecorino Romano, maggiormente copiato nelle Americhe, amanti dei nostri formaggi.

5-     Salame: a seconda dei Paesi taroccatori acquista denominazioni inventate e non riconducibili a questo prodotto nostrano: salame Calabrese o salame Toscano, salame di Firenze, di Milano, di Genova, Friuliano, di Napoli e di Bolzano.

6-     Mortadella: con i tedeschi tra i principali taroccatori, il tipico salume emiliano trova falsari anche in Brasile, Argentina, Ungheria, Spagna (dove diventa Mortadela Siciliana) e addirittura Qatar, con versioni fatte con carne di manzo e di pollo, per rispettare il divieto di consumare maiale da parte dei musulmani.

7-     Sughi: dal sugo San Marzano al sugo bolognese, onnipresenti nelle cucine dei ristoranti all’estero.

8-     Prosecco, di questo prodotto le imitazioni sono innumerevoli: il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, il Whitesecco austriaco e il Crisecco della Moldova. In Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur. Una situazione destinata peraltro a peggiorare se l’Ue dovesse dare il via libera al riconoscimento del Prosek croato.

9-     Chianti: dalle bottiglie di Chianti californiano ai wine kit per prepararlo fai da te usando da polveri e alambicchi, confezioni che si possono trovare in Usa e Canada, ma anche in Gran Bretagna.

10-   Pesto genovese: improbabili ma diffusissime anche le imitazioni del Pesto alla genovese, che si può trovare tanto in Germania, quanto negli Stati Uniti con lo Spicy Thai Pesto, e persino in Sudafrica dove c’è il Basil Pesto.

Fermare la contraffazione alimentare internazionale garantirebbe la crescita del Paese nel settore di produzione agroalimentare, con un aumento dei guadagni di tutti i settori correlati e con la possibilità di creare ben 300mila posti di lavoro in Italia.

 

 


Indietro


Ultime news

Il nostro mantra è

CRESCERE CON IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI

Get in Touch

T. S. Co. - Italia
Links